Voiello, la pasta "come Napoli comanda"
26 Febbraio 2024
1879. Mentre Thomas Edison presenta al pubblico la sua lampada a incandescenza, mentre Wilhelm Wundt istituisce a Lipsia il laboratorio dove si formerà la prima generazione di psicologi europei, mentre Il messaggero russo inizia la pubblicazione a puntate del romanzo I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, in Italia un uomo di nome Giovanni Voiello fonda quello che decide di chiamare “Antico Pastificio Giovanni Voiello”, battezzando con il proprio nome un’impresa destinata a un grande futuro.
Ci troviamo in un vasto terreno in Contrada Maresca a Torre Annunziata, il centro economico di un comprensorio del territorio campano dove sin dal Settecento era fiorente l’attività della pastificazione. Ed è così, in questo luogo, che ha inizio la storia di pasta Voiello: un viaggio lungo 145 anni, le cui origini finora erano state oggetto di fantasie romantiche e audaci con l’attribuzione di una mitica provenienza svizzera ai Voiello, smentita da recenti studi documentali che hanno ricostruito correttamente la storia della famiglia.
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Quest’impresa di famiglia, nata dall’intuizione di Giovanni, a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento conquista in breve tempo prima il mercato napoletano, sfornando la pasta prediletta dei palati aristocratici, e poi il mercato nazionale, fino a raggiungere numeri record. Ma all’orizzonte si affacciano le nubi di una tempesta senza precedenti: il secondo conflitto mondiale si abbatte sul mondo e segna anche per i Voiello una dolorosa battuta d’arresto, arrivando a colpire gravemente gli impianti produttivi dell’azienda.
BARILLA E VOIELLO: UN INCONTRO DI BONTÀ
1973. Per la famiglia Voiello sembrano ormai superate le difficoltà della guerra, eppure il sole tarda a splendere nel cielo del pastificio. Venticinque anni dopo il secondo conflitto mondiale, la crisi economica attanaglia l’Italia in una morsa che stringe tutti, che assedia le imprese e sembra voler metter a tacere la voglia di futuro e di rinascita. È a questo punto della storia che la strada di Voiello incrocia quella del nostro Gruppo, il quale acquista le quote del marchio e subentra nella gestione, pur impegnandosi a rispettare pienamente l’autonomia produttiva che fino a quel momento era stata garante di una qualità straordinaria. Si apre così un nuovo capitolo della storia del pastificio Voiello.
QUALITÀ E AVANGUARDIA: LA NASCITA DELLO STABILIMENTO DI MARCIANISE
L’incontro tra il nostro Gruppo e Voiello, tra l’Emilia e la Campania, è molto più che un semplice accordo commerciale: è l’occasione perfetta per unire una storia di grande qualità – quella di Voiello – e la nostra storia, che alla qualità si è sempre impegnata a sposare avanguardia e innovazione tecnologica. Con le risorse messe a disposizione dal nostro Gruppo, in quegli anni viene acquisito e completato un nuovo stabilimento per una produzione della pasta più moderna che mai: lo stabilimento di Marcianise, località poco distante da Napoli, diviene in breve tempo non solo la sede della società “Antico Pastificio Giovanni Voiello”, ma anche un punto di riferimento per il nostro intero Gruppo. E già nella seconda metà degli anni Settanta, Marcianise supera la soglia delle 10.000 tonnellate di pasta – un traguardo importante, raggiunto soprattutto grazie alla voglia di portare nelle case di tutti gli italiani la bontà dei nostri prodotti.
TUTTO COMINCIA CON LA MATERIA PRIMA MIGLIORE
Il segreto della qualità di Voiello sta nella superficie eccezionalmente ruvida e porosa della sua pasta, conferita al prodotto tramite l’impiego di trafile in bronzo e grazie alla selezione esclusiva di grano duro Aureo di alta qualità, italiano al 100%.
La nostra materia prima proviene da regioni altamente vocate (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, provincia di Benevento) e da agricoltori che hanno sottoscritto con il nostro Gruppo accordi per produrre grano di qualità e a basso impatto ambientale, la cui coltivazione ha bisogno di meno acqua ed energia, con evidenti benefici per l’ambiente.
Macinato nel nostro mulino di Altamura, l’Aureo è una varietà di grano dalle caratteristiche straordinarie: con il suo elevato contenuto proteico (fino al 14,5%) e l’ottimo indice qualitativo per il glutine, resiste a ogni cottura e rimane sempre al dente.
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Infine, il metodo di trafilatura al bronzo ha la capacità di rendere la superficie della pasta più ruvida e corposa, permettendole di assorbire meglio i sughi, e contribuisce a esaltarne il sapore, oltre a renderla particolarmente digeribile.
Ancora oggi, la pasta Voiello continua a nascere nel cuore di Marcianise, ispirata da un’idea di qualità allo stesso tempo antica e nuova, sempre più vicina alla sostenibilità. Nel 2023, nello stabilimento si è registrata una riduzione dei consumi di acqua per tonnellata di prodotto di oltre il 40%, una diminuzione del 25% delle emissioni di CO2 e, contestualmente, un aumento della percentuale del riciclo dei rifiuti generati fino al 98%. Ciò che non cambia, è il valore della pasta Voiello: un prodotto straordinario, pensato per deliziare i palati di tutti coloro che nel buon cibo sanno trovare una forma di felicità personalissima, e allo stesso tempo universalmente condivisa.
LA NOSTRA PLAYLIST DEL MESE
Alcuni consigli di lettura, di ascolto, di visione per approfondire l’argomento che abbiamo appena affrontato insieme:
- Miseria e nobiltà, un film del 1954 di Mario Mattioli in cui il grande Totò veste i panni di Felice Sciosciammocca, un uomo divorziato e senza soldi che vive insieme alla famiglia del figlio e lavora come scrivano al Teatro San Carlo. Memorabile la scena del piatto a tavola, in cui Felice si abbuffa di spaghetti e, grazie a un’intuizione di Totò, finisce col metterseli in tasca;
- Voiello. Storia di una famiglia di Torre Annunziata pioniera e eccellenza dell’arte bianca italiana,un libro realizzato da Vincenzo Marasco, Antonio Papa e Salvatore Cardone del Centro Studi Storici “Nicolò D’Alagno” di Torre Annunziata;
- DOI – Denominazione di origine inventata, un podcast di Alberto Grandi, professore di Storia dell’alimentazione all’Università di Parma, e Daniele Soffiati, autore di libri dedicati al cinema e alla tv, in cui episodio dopo episodio si ricostruisce la vera storia di alcuni dei piatti più iconici della cucina italiana.
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