Barilla apre al pubblico il mulino di Altamura, dove nasce la semola per la Pasta “Al Bronzo”
18 Maggio 2023
Parma, 18 maggio 2023 – Barilla, per la prima volta, apre al pubblico il Mulino di Altamura, il primo del Gruppo, dove nasce la semola per la pasta Al Bronzo, il cui formato “Spaghetti” si è aggiudicato il primo posto nelle classifiche stilate da Altroconsumo e Il Salvagente, due associazioni a tutela dei consumatori.
Quello di Altamura è un mondo composto da materie prime di qualità (nel mulino pugliese ogni giorno vengono macinate 500 tonnellate di grano duro 100% italiano), innovazione (ogni anno viene investito mezzo milione di euro in tecnologie, mantenimento degli asset ed efficienza energetica), sicurezza alimentare e sul lavoro (indici infortunistici pari a zero dal 2013), nonché dall’attenzione per l’impatto ambientale.
E per raccontare questo, insieme alla qualità del processo produttivo della pasta e l’arte molitoria del Gruppo, Barilla, domenica 21 maggio, apre le porte del Mulino di Altamura, in via Gravina 199 (BA), dalle 10 alle 15. Durante la giornata sarà possibile visitare il Mulino e partecipare al “Pasta Party”.
“Siamo davvero entusiasti di aprire le porte di casa nostra alla comunità pugliese. Per noi si tratta di un’importante occasione per farci conoscere e far conoscere alle persone una fase della lavorazione della pasta Barilla che forse, a volte, viene data per scontata”, ha dichiarato Francesco Piemontese, Plant Director del Mulino di Altamura del Gruppo Barilla. “Con questo appuntamento vogliamo rendere omaggio all’affascinante processo di macinazione del grano duro e alla sua trasformazione in semola, destinata poi al prodotto simbolo di Barilla e del Made in Italy… la pasta. Ci auguriamo di trasferire ai nostri ospiti l’amore, la passione e la gioia che ogni giorno mettiamo nel nostro lavoro e che contiamo di portare nelle tavole dei nostri consumatori, attraverso il buon cibo che produciamo”.
L’ARTE MOLITORIA DI BARILLA, TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Sono quattro i mulini Barilla, oltre a quello di Altamura vi sono quelli di Castelpiano (Ancona), Ferrara e Parma. Ciò che li caratterizza è il fatto che operano in una filiera integrata, ossia producono la semola che poi destinano solo ed esclusivamente ai prodotti Barilla. Nei mulini avviene uno dei passaggi più importanti della trasformazione del frumento in sfarinati: la macinazione. Si tratta di un procedimento umile e allo stesso tempo nobile, che affonda le proprie radici nel passato ma che nel tempo ha saputo rinnovarsi per offrire una sempre maggior qualità ed efficienza. Ad esempio, nel 2003 Barilla introduce per la prima volta la “decorticazione”, per una lavorazione del chicco più efficiente e qualitativa. Un’innovazione che ha permesso lo sviluppo e la crescita del Mulino di Altamura, dove oggi vengono macinate 160mila tonnellate di grano 100% italiano all’anno. Sviluppo che si vede anche sul fronte tecnologico: qui i controlli di qualità vengono effettuati con impianti all’avanguardia, come le selezionatrici ottiche per la pulitura del mix di grano da avviare in macinazione e l’automazione di processo (Programmable Logic Controller) che consente di migliorare costantemente le performance dell’impianto. La qualità dei prodotti e la sicurezza delle persone che li consumano, sono requisiti indispensabili per Barilla: il Gruppo, infatti, ogni anno effettua oltre 4milioni di analisi su qualità e sicurezza alimentare dei propri prodotti, oltre 650.000 sulle materie prime e sugli imballi e circa 2.500 sui principali rischi emergenti nel settore alimentare.
Quello di Altamura è un mulino che unisce tradizione e innovazione: l’arte del saper fare si sposa con l’avanguardia, per dare vita ad una materia prima di qualità. E per far sì che gli standard del Mulino di Altamura restino elevati, Barilla ogni anno investe mezzo milione di euro in tecnologie, mantenimento degli asset ed efficienza energetica.
NEL MULINO DI ALTAMURA IN 10 ANNI ZERO INFORTUNI E -20% DI CONSUMO ENERGETICO
Sono 25 le persone Barilla che lavorano presso il Mulino di Altamura, dove dal 2020 è iniziato un nuovo ricambio generazionale con l’inserimento di personale giovane e qualificato, proveniente dalle scuole tecniche della provincia. Ogni giorno, con passione e professionalità, il team si occupa di produrre semola di qualità, facendo attenzione alla sicurezza sul lavoro, gli indici infortunistici qui sono pari a zero dal 2013, e al benessere dell’ambiente, ad Altamura, infatti, negli ultimi 10 anni sono stati ridotti i consumi di energia elettrica per 2.250.000 kWh (equivalenti ad una riduzione di circa 1.100 ton di CO2 emessa).
Non solo, negli anni sono state conseguite le certificazioni di sicurezza alimentare secondo lo standard FSSC 22000 (accreditata da LRQA), e quelle di sicurezza del lavoro (secondo lo standard ISO 45001), ambientale (ISO 14001) e di gestione energetica (ISO 50001), tutte certificate da DNV e sottoposte ad Audit di verifica annuali.
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