Dalla parte dei genitori: una nuova Policy di congedo parentale per tutte le nostre persone
5 Marzo 2024
Nel corso della vita, la scelta di diventare genitori e il conseguente arrivo di un figlio sono eventi unici nel loro genere, che portano con sé grandi cambiamenti: sono una straordinaria fonte di gioia e di amore ma anche esperienze ricche di sfide, alcune delle quali molto impegnative – prima fra tutte, la ricerca di un nuovo equilibrio sia all’interno del nucleo familiare che tra la gestione dei figli e del lavoro.
Il tema della conciliazione tra vita professionale e vita privata è più che mai attuale, e ha ricevuto negli ultimi anni una particolare attenzione, sia da un punto di vista sociale che politico. Tra i diciassette punti che compongono l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, figura proprio il “Lavoro dignitoso e crescita economica”, strettamente legato a un altro punto dell’Agenda, ossia quello della “Parità di genere”.
Dentro a queste grandi categorie rientrano obiettivi importanti, alcuni dei quali già raggiunti, in parte o nella loro totalità, altri ancora da perseguire: l’assistenza a soggetti con disabilità, misure economiche a sostegno della genitorialità, specifiche disposizioni in merito al lavoro agile, la promozione della parità di genere e, ovviamente, norme a tutela sia della maternità che della paternità.

In questo contesto, a giocare un ruolo fondamentale per il raggiungimento di un giusto equilibrio, soprattutto nel momento che segue alla nascita di un figlio, sono anche le aziende presso cui i genitori hanno impiego: per questo, le imprese hanno iniziato a interrogarsi sempre di più sul rapporto che le lega ai dipendenti, alla ricerca di soluzioni che sappiano andare incontro alle esigenze di tutti.
IL RISPETTO PER L’UNICITÀ DI OGNI FAMIGLIA AL PRIMO POSTO
Per noi, valorizzare e sostenere i nostri dipendenti nel ruolo di neogenitori significa soprattutto fornire un sostegno adeguato affinché ogni famiglia possa vivere al meglio questo importante momento della vita.
Per questo, dal 1° gennaio 2024, a tutti i nuovi genitori che lavorano nel nostro Gruppo garantiamo 12 settimane di congedo retribuito al 100%.
La nostra policy riguarda tutte le oltre 8.700 persone del Gruppo, ovunque si trovino: il nostro impegno è volto a essere una comunità “a misura di genitore”, che non fa nessuna differenza di genere, di stato maritale, di orientamento sessuale e affettivo. Una comunità che accoglie e rispetta ogni famiglia nella sua unicità.
Nei Paesi in cui sia previsto un periodo di congedo parentale uguale o superiore a quello stabilito per la nostra comunità, rimangono in vigore le leggi locali. Ma non sempre è così: in Italia, ad esempio, le nuove madri godono già di 12 settimane di congedo, ma i padri usufruiscono di soli 10 giorni. Dunque, a partire dal 2024, a loro saranno riconosciute 10 settimane e mezzo in più di congedo interamente retribuito.
La nostra nuova Policy si basa su un concetto fondante – quello della condivisione dei carichi di cura – che ci spinge a mettere sullo stesso piano, a ritenere ugualmente importanti entrambi i genitori: crediamo che solo impegnandoci a non fare distinzioni tra genitori, possiamo creare un ambiente di lavoro davvero inclusivo, in grado di rispettare le esigenze di tutti i dipendenti e di riconoscere loro il valore di cura sia in ambito familiare che professionale.

UN CAMMINO DI INCLUSIONE DECENNALE
Questa nuova Policy è la più recente pietra miliare di un viaggio di Diversity, Equity & Inclusion che abbiamo avviato da oltre dieci anni per promuovere e rafforzare l’uguaglianza fra tutte le nostre persone: “Gli studi dimostrano che non può esserci parità di genere sul posto di lavoro se la stessa parità non si ritrova a casa - spiega Floriana Notarangelo, Chief Diversity & Inclusion Officer del Gruppo - e che l’evento di una nascita o di un’adozione può avere grande impatto sul progresso della parità di genere”.
Nel 2013 siamo stati fra i primi a introdurre in Italia lo smartworking, un modello di lavoro che si è ampliato nel 2020 con Work@Barilla, un progetto che prevede la possibilità ancora più estesa e strutturata per le nostre persone di lavorare in remoto, permettendo una migliore conciliazione delle esigenze lavorative con quelle familiari e personali.
Negli anni, abbiamo conseguito rilevanti risultati nel garantire la parità di genere e valorizzare il talento femminile: oggi sono donne più del 40% dei nostri executive e manager nel mondo. E nel 2020 abbiamo eliminato qualsiasi ingiustificabile divario retributivo di genere a livello globale, secondo il principio "Equal pay for equal work".
Un percorso che ci ha portato nel 2021 a vincere, prima azienda italiana, il Catalyst Award per le iniziative che hanno accelerato il progresso del ruolo delle donne sul posto di lavoro e aumentato l'inclusione di tutti i suoi dipendenti.

Infine, nel 2024, abbiamo ottenuto per il decimo anno consecutivo il punteggio del 100% nel Corporate Equality Index sviluppato da Human Rights Campaign, la più grande associazione americana per la promozione dei diritti delle persone LGBTQ+.
VIVERE CON GIOIA L’ARRIVO DI UN FIGLIO, TORNARE AL LAVORO CON SERENITÀ
Crediamo che adeguate politiche di sostegno ai neogenitori possano rendere l’attività sul posto di lavoro più semplice, efficiente ed efficace, contrastando il child penalty gap e favorendo un cambiamento culturale che può trasformare le fasi più delicate della vita di un adulto in opportunità per i dipendenti e per le imprese.
Afferma Maurizio Cannavacciuolo, Total Rewards & Organization VP:“Il nostro Gruppo ha intrapreso un percorso pluriennale per garantire ai propri dipendenti un migliore equilibrio tra vita e lavoro. Vogliamo garantire loro il tempo necessario per stare al fianco dei propri figli, ma anche un benessere tale da permettere un ritorno al lavoro sereno”.

Un percorso perfettamente coerente con il nostro impegno: fare della qualità la scelta per una vita migliore. “La nostra Global Parental Leave Policy - conclude Floriana Notarangelo - non solo avrà un impatto positivo sulla vita di molte famiglie nel mondo, ma speriamo che sia di ispirazione per le comunità e i Paesi nei quali operiamo”.
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