Le nostre pratiche di agricoltura sostenibile e rigenerativa per un futuro sempre più green
24 Aprile 2024
“La gioia del cibo per una vita migliore” è la nostra purpose. È una frase che racconta non solo chi siamo, ma anche il nostro impegno per le persone e il pianeta: offrire prodotti buoni, fatti con ingredienti di qualità e provenienti da filiere sostenibili.
Per questo, continuiamo a promuovere pratiche agricole sostenibili e rispettose del territorio, riducendo l’impatto ambientale delle nostre filiere strategiche.
Ai nostri tre disciplinari per la coltivazione sostenibile del grano duro e del grano tenero – il Manifesto del Grano Duro, la Carta del Mulino e la Carta di Harrys – nel 2020 si è aggiunta anche la Carta del Basilico, che garantisce la sostenibilità sociale e ambientale, per una filiera 100% italiana e certificata ISCC PLUS, del nostro basilico.
Oggi, siamo orgogliosi di poter affermare che il 67% delle nostre materie prime – tra cui grano duro, grano tenero, segale, pomodoro, basilico, cacao e olii vegetali – viene acquistato responsabilmente, e che la sua qualità è garantita dalle oltre 10mila aziende coinvolte in progetti di agricoltura sostenibile con cui collaboriamo.
Oggi, siamo fieri di poter confermare il nostro sostegno all’agricoltura locale, che concretamente si traduce nella scelta, laddove possibile, di materie prime coltivate vicino agli stabilimenti di produzione, per ridurre al minimo il tempo tra la raccolta e la lavorazione del prodotto.
Oggi, aspiriamo a poter compiere un altro, decisivo passo in avanti: quello che ci porterà ad adottare e praticare in maniera sempre più estesa l’agricoltura rigenerativa.
COS’È L’AGRICOLTURA RIGENERATIVA
La parola rigenerare deriva dal latino regenerare, e significa propriamente “recuperare o far recuperare nuova forza, nuovo vigore, nuova energia”. Significa dare o ricevere nuova vita.
E allora, che cosa intendiamo quando parliamo di agricoltura “rigenerativa”?
Secondo la definizione adottata anche dal FAO – la Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite – l’agricoltura rigenerativa consiste in un approccio inclusivo agli agroecosistemi volto a preservare il territorio, e soprattutto il suolo, mediante tecniche agronomiche sostenibili e tecnologie all’avanguardia.
In sostanza, l’agricoltura rigenerativa ha lo scopo di migliorare la biodiversità e favorire un impatto positivo sulla sostanza organica del suolo – indice di fertilità – e sulla gestione dell’acqua, senza dimenticare l’importanza delle rese agricole, ponendosi come una leva decisiva per contrastare il cambiamento climatico e raggiungere gli obiettivi 2050 che l’ONU si è data.
Per questo, anche noi abbiamo scelto di introdurre principi di agricoltura rigenerativa già nella nostra Carta del Mulino: per aumentare la portata del nostro contributo in termini di sostenibilità ambientale e del nostro impegno per la realizzazione di un futuro sempre più green.
WASA X INDIGO AGRICULTURE: UN FERTILE INCONTRO
Nel 2020, con il nostro brand Wasaabbiamo compiuto un importante primo passo, e dato avvio al nostro progetto pilota nel mondo dell’agricoltura rigenerativa.
Grazie alla collaborazione con Indigo Agriculture, un’azienda statunitense il cui obiettivo è sostenere gli agricoltori che si impegnano a lavorare in maniera sostenibile, e Svensk Kolinlagring, un’organizzazione no-profit che aiuta gli agricoltori svedesi ad adottare misure in grado di incrementare il livello di carbonio organico nel suolo, ci siamo impegnati a rendere la coltivazione e il raccolto della segale, il cereale più usato per la produzione degli iconici pani croccanti Wasa, ancora più sostenibili.
Nel corso degli ultimi tre anni, in Germania e in Svezia, abbiamo supportato dodici agricoltori che ogni giorno contribuiscono al nostro approvvigionamento di segale, accompagnandoli nella conversione dalle tecniche produttive tradizionali alle innovative metodologie dell’agricoltura rigenerativa. E continueremo a farlo: a inizio 2024, infatti, abbiamo deciso di rinnovare il nostro impegno per altri due anni, in modo da poter monitorare la risposta del suolo e delle sue proprietà a questo decisivo cambio di rotta.
Inoltre, in linea con gli obiettivi dell'Unione Europea, con il nostro progetto pilota abbiamo aiutato Indigo Agriculture a testare in Europa il programma Carbon, lanciato negli Stati Uniti nel 2019, e abbiamo confermato, ancora una volta, come il nostro impegno per un domani più sostenibile non si rivolga soltanto alla nostra impresa, ma all’intero pianeta, e al mondo in cui tutti noi viviamo.
A PARMA CIÒ CHE È BUONO È ANCHE BELLO
Forti dell’esperienza maturata con Wasa, nel 2023 abbiamo dato vita a un nuovo progetto di agricoltura rigenerativa che ci vede protagonisti assieme a Davines Group, azienda leader nel settore della cosmetica professionale con cui condividiamo, oltre al respiro internazionale, anche le radici: “Bello&buono” è un progetto triennale che ha come scopo lo sviluppo di confrontare metodi di coltivazione tradizionale con sistemi e pratiche che favoriscano la “rigenerazione” dei suoli, sia dal punto di vista ambientale che sociale, e riportino le aree agricole al loro equilibrio naturale.
Il progetto si svolge in parallelo in due aree site a Parma: una nel comprensorio Barilla di Pedrignano, l’altra presso la sede di Davines, entrambe di circa 10mila mq. Lì, il nostro team di Ricerca Agronomica e quello di Davines hanno dato avvio a un’accurata sperimentazione sulla coltivazione in rotazione di frumento e cece, destinati a diventare cibo di prima qualità, ed essenze utilizzate nell’industria cosmetica, quali la melissa, la calendula e la lavanda.
Così, a partire dal 2023 e per i prossimi due anni, contiamo di dimostrare come la qualità, la struttura e la fertilità del suolo, la gestione dell’acqua e la biodiversità siano influenzate e migliorate dalle pratiche agricole rigenerative.
Inoltre, con il progetto “Bello&buono” vogliamo mettere in rilievo la sinergia tra la “rigenerazione” del suolo e la “rigenerazione” dell’essere umano che, grazie alle nostre nuove tecniche agricole, potrà beneficiare di una dieta alimentare sempre più sana.
“Barilla da tempo promuove il processo di transizione verso sistemi di coltivazione più sostenibili, in grado di ridurre gli impatti ambientali e preservare la biodiversità: l’agricoltura rigenerativa è uno di questi”, ha dichiarato Elena Bertè, Agronomy Research Manager del Gruppo Barilla. “Il nostro approccio è basato sulla ricerca, lo studio e la misurazione, al fine di porre delle solide basi scientifiche per migliorare l’ambiente in cui viviamo attraverso le nostre filiere ed i nostri prodotti”.
LA NOSTRA PLAYLIST DEL MESE
Alcuni consigli di lettura, di ascolto, di visione per approfondire l’argomento che abbiamo appena affrontato insieme:
- Kiss the ground, un documentario di Josh Tickell in cui scienziati e attivisti ribadiscono come la salvaguardia del pianeta inizi soprattutto dalla cura del suolo terrestre;
- La cura della terra. Seminare, coltivare, vivere, un libro di Francesca Della Giovampaola a cavallo tra un manuale di agricoltura e un viaggio dentro noi stessi;
- Podcast dal mondo dell’agricoltura organica rigenerativa e dell’agroecologia, un podcast prodotto dalla Deafal ONG, associazione attiva nell'Agricoltura Organica e Rigenerativa e nell'Educazione alla Cittadinanza Globale.
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