Basilico italiano e parmigiano reggiano DOP nel nuovo "pesto alla genovese" Barilla
10 Aprile 2019
Da oggi i vasetti di pesto alla Genovese Barilla si arricchiscono dell’inconfondibile gusto del Parmigiano Reggiano DOP, protagonista nella nuova ricetta insieme all’intensità del basilico fresco appena raccolto. Due ingredienti universalmente riconosciuti ed apprezzati in tutto il Mondo, che raccontano il saper fare della Food Valley, territorio all’avanguardia
per tradizione, innovazione e sostenibilità nel campo alimentare.
Basilico e Parmigiano Reggiano DOP: due simboli della cucina italiana e della dieta mediterranea. Sono loro i protagonisti della nuova ricetta del Pesto alla Genovese Barillache omaggia la Food Valleyda dove arrivano le principali materie prime della nuova ricetta, facendo appena pochi chilometri. Un prodotto che si rifà alla migliore tradizione gastronomica del territorio e rappresenta allo stesso tempo un esempio virtuoso di agricoltura sostenibile in linea con la mission di Barilla “Good for You, Good for the Planet”.
IL BASILICO È RACCOLTO A POCHI CHILOMETRI DALLO STABILIMENTO DI PRODUZIONE
Infatti il basilico utilizzato per il nuovo Pesto alla Genovese Barilla è coltivato da agricoltori selezionati per lo più vicino allo stabilimento di produzione di Rubbiano. 100% italiano, viene tagliato al mattino per mantenere intatte le caratteristiche organolettiche. La raccolta avviene quando il basilico è perfettamente maturo, da metà giugno a metà settembre, e, una volta portato nello stabilimento, viene lavorato a freddo: in questo modo si mantiene intatta tutta la freschezza e il profumo del basilico.
RUBBIANO È IL PIU GRANDE SUGHIFICIO D’EUROPA ED E’ ECO-FRIENDLY
A Rubbiano vengono prodotte ogni anno circa 3.000 tonnellate di basilico, pari al 98% del totale. L’impianto è stato progettato per richiamare gli spazi e la gestualità delle grandi cucine di famiglia alle prese con la preparazione dei sughi. Qui la tradizione e la qualità delle materie prime e le tecnologie più all’avanguardia si incontrano per dare vita a uno stabilimento innovativo ed eco-friendly. Che punta a diventare ancora più sostenibile: entro il 2019 è prevista un’ulteriore di riduzione del -7% emissioni CO2, del -9% di consumo idrici oltre al raggiungimento del 95% dei rifiuti avviati a riciclo. Inoltre, da più di 5 anni, la piattaforma digitale Guardatustessohttps://www.barilla.com/it-it/guarda-tu-stesso consente a tutti di accedere virtualmente al sito produttivo, per mostrare con assoluta trasparenza la cura e l’attenzione riposta in ogni fase. Barilla infine pone grande attenzione all’equilibrio nutrizionale e nel 2017 ha rivisto il contenuto di sale e zucchero in 12 referenze.
LA NUOVA RICETTA: ANCORA PIU EQUILIBRATA DAL PUNTO DI VISTA NUTRIZIONALE
Il nuovo Pesto alla Genovese Barilla è pensato per migliorare ancora di più le caratteristiche nutrizionali del prodotto. Meno sale, l’esaltazione del basilico fresco e nessun colorante o conservante aggiunto. Cremoso e profumato, è l'ideale per un piatto di pasta dall’intensità avvolgente o per sfiziose idee di condimento su pane, crostini, insalate o verdure alla griglia. Va utilizzato pronto da versare direttamente sulla pasta appena scolata e per una migliore condibilità, si può salare poco l'acqua di cottura della pasta ed utilizzarne un cucchiaino a porzione per diluire il pesto. L’abbinamento ideale? E’ quello con le Bavette.
UNA NUOVA CAMPAGNA TV RACCONTA I SEGRETI DEL NUOVO PESTO ALLA GENOVESE
La comunicazione copre il periodo di stagionalità elettivo con pianificazione su tutte le reti a diffusione nazionale e web, Il film pubblicitario pensato per esaltare l’ingredientistica di qualità e il risultato è on air dal 7 aprile.
LA NUOVA RICETTA RICHIAMA IL TERRITORIO DELLA FOOD VALLEY
Gli ingredienti della nuova ricetta del Pesto alla Genovese richiamano il territorio emiliano, vero e proprio motore del Made in Italy alimentare. Basti ricordare che Parma, capitale della Food Valley, è stata la prima città italiana dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità per la sua gastronomia. In questo territorio hanno sede anche l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, e Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana fondata da Gualtiero Marchesi. Oltre a CIBUS, la più antica fiera italiana dell’alimentare e delle nuove tendenze del food. Sempre qui Barilla ha aperto la sua Academia, che ospita un Istituto culinario e una Biblioteca gastronomica di oltre 8500 volumi e 4750 menu storici. Sempre a Parma nel 2017 è nata anche la Scuola Internazionale di Alta Formazione sugli Alimenti e la Nutrizione all’interno del progetto “Food Project” dell’Università, voluto dall’associazione “Parma, io ci sto!” Infine sono presenti anche degli importanti circuiti museali. Quello dedicato alla pasta è solo l’ultimo arrivato nel contesto del più ampio circuito dei Musei del Cibo della provincia di Parma – che va dal Museo del Parmigiano Reggiano DOP a Soragna a quello del Vino a Sala Baganza, da quello del Salame a Felino a quello del Prosciutto e dei salumi a Langhirano.
PARMIGIANO REGGIANO, I VALORI DI UN PRODOTTO DEL TERRITORIO
La Dop Parmigiano Reggiano si produce oggi sostanzialmente come nove secoli fa: con gli stessi ingredienti (latte, sale e caglio), con la stessa cura artigianale e con una tecnica di produzione che ha subito pochi cambiamenti nei secoli, grazie alla scelta di conservare una produzione del tutto naturale, senza l’uso di additivi. Ciò che lega saldamente il Parmigiano Reggiano alla propria terra e che fa sì che in nessun altro luogo del mondo sia possibile ottenere lo stesso prodotto, pur impiegando le medesime tecniche produttive, non sono solo gli aspetti culturali e di tradizione. È prima di tutto una caratteristica microbiologica a legare il Parmigiano Reggiano alla propria zona di origine. Per la produzione del Re dei Formaggi si utilizza infatti latte crudo prodotto esclusivamente nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna (a sinistra del Reno), Mantova (alla destra del Po): un latte particolare, caratterizzato da una singolare e intensa attività batterica della flora microbica autoctona, influenzata da fattori ambientali, soprattutto dai foraggi, erbe e fieni del territorio che costituiscono il principale alimento delle bovine dedicate a questa particolare produzione.
Comunicati stampa recenti
21 Novembre 2024
INNOVAZIONEBarilla e Plug and Play premiano le startup food-tech più innovative
Annunciati i vincitori di Good Food Makers 2024, il programma di Barilla in collaborazione con Plug and Play nato nel 2019 con l’obiettivo di stimolare lo sviluppo di nuove soluzioni alimentari sostenibili
20 Novembre 2024
DIVERSITÀ E INCLUSIONEInclusione e solidarietà: Academia Barilla porta la “Pasta Masterclass” alla Trattoria Solidale di Milano
L’idea mira a trasmettere competenze culinarie, favorendo al contempo l'integrazione sociale e l'inserimento lavorativo dei giovani partecipanti
10 Ottobre 2024
CITTADINANZA D'IMPRESA