17 Marzo 2017: giornata mondiale del sonno
17 Marzo 2017
17 MARZO 2017: GIORNATA MONDIALE DEL SONNO
OGGI IN ITALIA 2 BAMBINI SU 10 DORMONO MALE
E LA QUALITÀ DELLA VITA PUÒ RISENTIRNE
Il progetto Giocampus - che da 15 anni aiuta i bambini delle scuole di Parma a mangiare e muoversi meglio, nel rispetto della Dieta Mediterranea - accende i riflettori su un problema, sommerso, che riguarda sempre più bambini italiani: la qualità del sonno. Secondo i ricercatori dell’Università di Parma, accade infatti che i bambini dormano in media 9 ore (come consigliato) ma la qualità del loro sonno non sia adeguata. Ecco cause (e soluzioni) di questo problema.
Grazie al progetto Giocampus (promosso, tra gli altri, da Barilla), che prevede due ore di lezioni settimanali nelle scuole elementari dedicate all’attività motoria e all’educazione alimentare, in 3 anni si è rilevata una riduzione del 25% del numero di bambini di Parma in sovrappeso.
Parma, 17 marzo 2017 - Dieta Mediterranea e adozione di uno stile di vita salutare non vogliono dire solamente mangiare sano ed essere attivi fisicamente, ma anche dormire bene. E non tutti i bambini italiani lo fanno, se è vero che pur dormendo un numero di ore adeguato per notte (in media circa 9), hanno una qualità del sonno non sempre pienamente soddisfacente. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Parma nell’ambito del progetto di educazione alimentare e motoria Giocampus, che ha evidenziato come il 19% dei bambini (138 su 720) dell’ultimo anno delle scuole elementari di Parma abbia una scarsa qualità del sonno.
Partendo dal principio, spesso dimenticato, che per studiare l’aderenza a una dieta (intesa, etimologicamente, come stile di vita e non esclusivamente come programma alimentare) bisogna prendere in considerazione molti fattori differenti, i ricercatori dell’Università di Parma hanno esaminato la qualità del sonno dei bambini, rilevando che spesso questa non è ottimale. E ciò può influire sul loro stato di salute complessivo, ad esempio facendoli sentire stanchi al risveglio (84%) o rischiando di farli addormentare sui banchi a metà mattina o nel pomeriggio (73%). Ma quali sono le abitudini che possono contribuire ad una insoddisfacente qualità del sonno? Ad esempio la condivisione del letto o della stanza (con possibili interferenze esterne dovute alla presenza di familiari e/o animali domestici; 44,4% del campione), l’utilizzo del cellulare o del tablet mentre si è a letto (1,4%), il tenere la luce accesa parzialmente o del tutto (29,8%), il mangiare o bere (anche caffeina) prima di coricarsi (70,3%), alzarsi per andare in bagno, anche più volte per notte (30,7%).
ATTIVI FISICAMENTE, MANGIANO NEL RISPETTO DELLA DIETA MEDITERRANEA (E SI VEDE)
Nello studio viene inoltre confermato che realizzando programmi di educazione alimentare e motoria nelle scuole è possibile migliorare l’approccio dei bambini a una corretta alimentazione e insegnare loro a gestire meglio il rapporto con il cibo e l’attività fisica. Il 68,5 di questi bambini è infatti attivo o molto attivo fisicamente, con una percentuale molto piccola di sedentari (13,2%). La gran parte dei bambini parmensi di 9-10 anni è fedele ai dettami della Dieta Mediterranea (91%), considerato un regime alimentare tra i migliori al mondo, che il nostro Paese purtroppo sta però lentamente abbandonando.
Tutto questo ha un effetto positivo anche sui livelli di sovrappeso e obesità (rispettivamente fermi al 17,4% e al 9,7% del totale), che si mantengono a livello inferiore rispetto alla media italiana. I dati più recenti indicano infatti che l’Italia è il terzo paese al mondo per ipernutrizione e al secondo posto per obesità infantile: nel Centro si supera in media il 30% e nel Sud e nelle Isole si sfiora addirittura il 38% di bambini obesi.
L’IMPORTANZA DEL SONNO PER UN CORRETTO STILE DI VITA
Lo studio evidenzia dunque molti dati positivi, aprendo però al contempo un nuovo filone di indagine. «Dalle analisi svolte possiamo dire che i bambini di Parma sono piuttosto in forma, la loro dieta ha una buona aderenza a quella Mediterranea e dormono le ore adeguate di sonno per la loro età» afferma la Professoressa Francesca Scazzina, responsabile scientifica del progetto. «Tuttavia andrebbe migliorata la qualità di questo sonno e, forse, relativamente a questo aspetto sarebbe utile immaginare alcuni interventi di educazione al sonno che si aggiungano a quelli di educazione alimentare e stimolo al movimento che stanno dando risultati interessanti. Abbiamo ad esempio constatato che molti bambini fanno uso di smartphone o tablet prima di dormire» conclude Scazzina, «si potrebbe quindi pensare di intervenire proprio all’interno di Giocampus su queste abitudini, con programmi di educazione al sonno».
DATI GIOCAMPUS IN LINEA CON QUELLI NAZIONALI: IL 18-20% DEI BAMBINI ITALIANI DORME MALE
Al tema dell’aumento dei problemi relativi al sonno fra i più giovani è stato dedicato ampio spazio nel corso dell’ultimo World Sleep Day, a marzo 2016. Secondo gli esperti una delle cause strutturali è il cosiddetto abuso della tecnologia (sempre connessi al cellulare fino a tardi, il tabletportato addirittura a letto, i videogiochi utilizzati fino all’ultimo secondo prima di mettersi a dormire).
Risultato, nell’ultimo decennio i bambini e ragazzi con problemi legati al corretto dormire sono passati da meno del 10% all’attuale 18-20% (fonte: Centro di Medicina del sonno dell’IRCCS San Raffaele Turro di Milano). Statistiche in linea, come abbiamo visto, con i risultati dell’analisi effettuata dal progetto Giocampus.
E chi pensa che qualche ora di sonno in meno o un riposo non proprio ininterrotto e profondo alla fine non sono un gran problema per la salute, sbaglia davvero. Quando i fenomeni si cronicizzano possono infatti contribuire all’insorgere di obesità, diabete e ipercolesterolemia, ma anche ictus, infarto e depressione. In particolare, una pratica del sonno non adeguata ai bisogni può essere causa per i bambini di deficit nello sviluppo psicofisico e di difficoltà di socializzazione e corretta alimentazione. Di notte infatti si producono alcuni importanti ormoni e si consolida la memoria. Per questo dormire bene in età avanzata è considerato fattore protettivo nei confronti del declino cognitivo e della demenza senile.
GIOCAMPUS: IMPARARE GIOCANDO L’EDUCAZIONE MOTORIA E ALIMENTARE. IN 3 ANNI DI OSSERVAZIONE -25% DEI BAMBINI IN SOVRAPPESO
Giocampus (www.giocampus.it) è un innovativo progetto nato quindici anni fa da un’alleanza pubblico-privata - tra i fondatori Barilla, Coni, Comune di Parma, Università degli Studi di Parma, CUS Parma e Ufficio Scolastico Regionale - il cui obiettivo è promuovere il benessere delle future generazioni attraverso un percorso integrato di educazione motoria e alimentare.
Dal 2002 ad oggi Giocampus ha coinvolto a Parma oltre 40mila bambini delle scuole primarie insieme alle loro famiglie per un’esperienza unica di formazione, gioco e amicizia. Ed è un caso unico in Italia perché tratta il benessere delle future generazioni con un approccio rigorosamente scientifico e un intervento che accompagna il bambino tutto l’anno: in primis a scuola (Giocampus Scuola) con 60 ore annuali di educazione motoria e 20 di educazione alimentare nelle scuole primarie, ma anche in estate e sulla neve (Giocampus Estate e Giocampus Neve), con tante attività ludico-sportive e ricreative per tutti e stage formativi per i più grandi.
I risultati sono a dir poco incoraggianti. Nel corso di 3 anni di osservazione, la percentuale dei bambini in sovrappeso tra quanti hanno aderito al progetto è scesa dal 15,5% all’11,7% (-25%). Nello stesso arco di tempo il numero di bambini che salta la colazione è sceso dal 22% all’8%, mentre quello di chi guarda la televisione mentre fa colazione è diminuito dal 18% al 9%. Il consumo di frutta durante il primo fondamentale pasto della giornata è addirittura aumentato del +120%. Anche dal punto di vista dell’attività motoria sono stati registrati dei progressi importanti da parte dei bambini e ragazzi. Grazie alle numerose e diversificate attività sportive è stato evidenziato un aumento della forza veloce degli arti inferiori (+11%) e della mobilità articolare (spalle +44,5%, tronco-gambe +22,8%). Grande successo ha riscosso inoltre l’iniziativa Pedibus: la percentuale di bambini che ha iniziato ad andare a scuola a piedi è cresciuta del 120%.
E l’arrivo negli anni di nuovi partner e sostenitori ne allarga, da quest’anno, il raggio di azione anche in provincia di Parma: a Busseto, Salsomaggiore, Sorbolo, San Polo e Torrile.
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