Essere il più grande produttore di pasta al mondo è una forte responsabilità e per riuscirci selezioniamo solo i grani duri della migliore qualità, coltivati nel modo più sostenibile, coerentemente con la nostra missione “Buono per Te, Buono per il Pianeta”.
In tutte le geografie in cui produciamo pasta, lavoriamo con gli agricoltori locali per valorizzare la filiera in termini di qualità e di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Lo facciamo applicando il Codice di Agricoltura Sostenibile Barilla, e sviluppando buone pratiche agronomiche insieme a università e centri di ricerca.
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Barilla è stata fondata a Parma nel 1877 e, da allora, è italiana in tutti i modi in cui è possibile per un’azienda essere tale. Barilla è italiana nel rapporto stretto con il suo territorio, nella costante vocazione all’innovazione delle tecnologie, dei processi e dei prodotti. Ed è profondamente italiana nello spirito imprenditoriale che l’ha portata a diventare il più grande produttore globale di pasta. Fondata a Parma oltre 140 anni fa, l’azienda ha tuttora sede nella città emiliana e da quattro generazioni è controllata dalla famiglia Barilla: oggi alla guida del Gruppo ci sono i fratelli Guido, Luca e Paolo.
UNA DECISIONE PRATICA, NON IDEOLOGICA
Per quanto riguarda l’utilizzo di organismi geneticamente modificati (OGM) nel comparto agro-alimentare, ci si continua ad interrogare sulle reali opportunità e sui possibili rischi connessi a tale tipo di utilizzo. Barilla ha deciso di attenersi al principio di precauzione e pertanto di non utilizzare ingredienti geneticamente modificati, garantendo il non utilizzo di OGM per tutti i prodotti a proprio marchio. Si tratta di una scelta di tipo industriale e non ideologica, strettamente legata alla volontà di garantire la qualità dei nostri prodotti.
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In linea con la nostra missione “Buono per Te, Buono per il Pianeta”, dedichiamo particolare attenzione al benessere animale, fondamentale per filiere responsabili e sostenibili. Da anni siamo quindi impegnati nell’assicurare che tutti i fornitori di materie prime di origine animale rispettino non solo i requisiti di legge, ma anche i più elevati standard e criteri del benessere animale.