Barilla nasce nel 1877 anno in cui Pietro Barilla senior aprì a Parma una bottega di pane e pasta in strada Vittorio Emanuele n. 252.
Il Gruppo possiede 29 comprensori produttivi (15 in Italia e 14 nel resto del mondo) ed esporta i propri prodotti in più di 100 Paesi.
La sede centrale del Gruppo Barilla si trova a Parma al seguente indirizzo:
via Mantova, 166 43100 Parma Italy
Tel. +39 0521 2621
Fax +39 0521 270621
[email protected]
Il Gruppo Barilla ha fatturato 3.627 milioni di euro nel 2019.
Nelle sedi Barilla nel mondo lavorano ogni giorno oltre 8.480 persone (dato 2019).
Barilla non «promuove» visite agli stabilimenti.
Qualora siate interessati ad approfondire aspetti dell’Arte della Gastronomia Italiana, proponiamo di visionare il sito di Academia Barilla oppure scrivere a [email protected] per informazioni e costi.
Nella sezione News & Media
Se si tratta di informazioni relative al Gruppo e non ai prodotti o alle singole aree di marketing, all´Ufficio Relazioni Esterne: [email protected]
Nella sezione ARCHIVIO STORICO sono raccolti i filmati pubblicitari e le campagne stampa più famose dell’Azienda.
Barilla si focalizza prioritariamente su due aree di prodotto: Primo Piatto all’italiana e Prodotti da Forno. I prodotti vanno quindi dalla pasta (di semola, all’uovo e integrale) e sughi pronti ai biscotti, fette biscottate, cereali, snack, pasticceria, pani morbidi, brioche e merende, torte e pani croccanti.
Quasi tutti i nostri marchi hanno un sito web dedicato dove vengono presentate più nel dettaglio le caratteristiche e gli utilizzi di ogni prodotto. Visita la pagina I SITI BARILLA per visualizzare l’elenco dei siti disponibili.
Le materie prime utilizzate sono:
• Semola per le paste secche;
• Semola e uova per le paste secche;
• Semola, carne, verdura e formaggi per le paste farcite;
• Farina, uova, latte, burro, grassi vegetali, zucchero e cioccolato per i prodotti da forno;
• Verdure, carni, prodotti ittici, oli vegetali e derivati del latte per i sughi.
A queste si aggiungono decine di altri ingredienti (frutta, yogurt, lieviti, aromi, ecc.) che, pur se presenti in quantità inferiori, contribuiscono alla realizzazione della vasta gamma dei prodotti Barilla presenti sul mercato.
Da sempre utilizziamo solo materie prime di elevata qualità, che la tradizione e la scienza dimostrano di comprovata sicurezza per le persone e per l’ambiente.
Nella selezione e impiego di materie prime adottiamo il principio di precauzione: ove non ci sia un chiaro consenso scientifico relativo alla sicurezza e salubrità di un ingrediente, preferiamo non utilizzarlo. Inoltre abbiamo definito delle linee guida per la selezione degli ingredienti e per il disegno del profilo nutrizionale dei prodotti:
- scegliere e utilizzare ingredienti sicuri, integri e di eccellente qualità;
- privilegiare l’uso di estratti naturali e di ingredienti ricchi di principi nutritivi, per migliorare le caratteristiche nutrizionali dei prodotti;
- adottare processi produttivi che preservino al meglio le caratteristiche qualitative dei prodotti;
- non impiegare grassi idrogenati;
- non utilizzare ingredienti contenenti OGM (Organismi Geneticamente Modificati).
Grano tenero e grano duro appartengono a due specie diverse: rispettivamente "Triticum aestivum" e "Triticum turgidum" var. "durum".
Le due specie, pur essendo simili di aspetto, presentano notevoli differenze, tra cui, ad esempio diverse caratteristiche adattative: mentre il grano tenero mal sopporta climi caldo aridi e viene coltivato in ambienti freschi e piovosi come quelli dell´Italia del nord e dell´Europa del nord, il grano duro si adatta meglio agli ambienti tipici del bacino del Mediterraneo (Italia del Sud, Spagna, Grecia, Nord Africa...)
Una differenza fondamentale tra le due specie è data dalla composizione proteica delle cariossidi: in funzione del tipo di proteine accumulato si ottiene infatti, nel caso del grano duro, un glutine tenace adatto alla produzione di pasta; oppure più estensibile, nel caso del grano tenero, più adatto quando si verificano i fenomeni di lievitazione tipici del pane o dei prodotti da forno.
Barilla per la produzione della pasta utilizza solo semola di grano duro.
Dai pigmenti che sono presenti naturalmente nel grano e quindi nella semola: hanno un colore variante tra il giallo e il rosso e sono presenti anche in altre materie prime come le uova.
La dicitura grassi/oli vegetali vuole significare una miscela di diversi grassi o oli di origine vegetale. La miscela chiaramente varia da prodotto a prodotto a seconda del risultato organolettico che vogliamo ottenere. Barilla non utilizza materie prime scadenti o dannose alla salute.
L’olio di cocco non è utilizzato nei nostri prodotti.
Viene invece utilizzato l’olio di palma che rappresenta una interessante materia prima grassa di origine vegetale capace di sostituire in parte o completamente il burro, presentando nel contempo un buon tenore in acidi grassi insaturi, una buona stabilità all’ossidazione e l’intrinseca assenza di colesterolo.
Tutti i principali fornitori di Barilla di olio di palma applicano da tempo precise procedure riguardanti la sostenibilità, la responsabilità sociale, i principi etici alla base dei rapporti con i propri dipendenti, la salvaguardia e la sostenibilità ambientale delle aree geografiche dove sono presenti le piantagioni e i siti di trasformazione.
Riguardo alla filiera dell’olio di palma sostenibile, Barilla, ha attivato un progetto in collaborazione con alcuni produttori leader mondiali per definire nuovi obiettivi nell’ambito della sostenibilità della filiera.
Vedi la sezione "Allergie" delle domande su "Alimentazione e salute".
Prodotto e packaging vengono concepiti simultaneamente per ottenere la maggiore efficienza in termini sia funzionali che di sostenibilità. Abbiamo avviato la progressiva eliminazione dei componenti non eco-compatibili (inchiostri, coadiuvanti stampa e altri materiali) e privilegiamo l’uso di materiali d’imballaggio omogenei, più facili da riciclare.
Prima tra le aziende di marca, Barilla ha introdotto sugli imballi indicazioni circa le modalità di smaltimento degli stessi, in modo che i consumatori sappiano in quali recipienti per la raccolta differenziata gettarli.
Tutti i test effettuati secondo norme di riferimento dimostrano che la percentuale di materiale non riciclabile con la carta è al di sotto del 2% in peso. Nel processo di riciclo della carta e del cartone una tale percentuale è ammessa (anche nei Paesi con le restrizioni più severe).
Possiamo quindi confermare che NON è necessario separare la finestra di plastica dagli astucci, prima di immetterli nel circuito della raccolta differenziata della carta.
Congelare la pasta cruda è inutile. Congelare un piatto cucinato, cioè un semilavorato, è possibile ma deve essere fatto secondo buone norme sia di congelamento che di scongelamento. Congelare o scongelare male, per esempio, un piatto di pasta che è stato condito con un sugo a base di prodotti lattiero caseari è sconsigliabile. E a parte questo un piatto di pasta congelato e scongelato perderà sicuramente in proprietà organolettiche e in struttura, diventando più fragile.
Il processo di produzione (alte pressioni e temperature) e le attività di prevenzione che quotidianamente mettiamo in atto in tutti i nostri mulini, stabilimenti e magazzini garantiscono un prodotto esente da questa problematica. Sono invece possibili nelle fasi successive al confezionamento del prodotto in quanto le confezioni possono essere perforate dagli agenti infestanti.
La fase di distribuzione del prodotto è un'operazione complessa che coinvolge trasporti e stoccaggi intermedi, gestiti da più di un operatore, e nei quali non sono escludibili eventi accidentali (es. contatto con altri prodotti alimentari attaccati dagli insetti o locali non adatti).
La cosa più importante è la prevenzione, che sia a casa o in negozio.
Bisogna conservare gli alimenti in luoghi freschi, asciutti, al riparo dalla luce e non dimenticare mai di controllare le confezioni prima di riporle in dispensa per evitare che siano danneggiate.
È importante pulire spesso cassetti, dispense, scaffali per eliminare i residui di cibo, che possono attrarre gli insetti e chiudere bene i prodotti.
È buona abitudine abbassare la temperatura dei locali in cui si conserva il cibo e installare trappole a feromoni per catturare gli insetti. Infine, ma non meno importante, bisogna ricordare sempre che ciò che si acquista prima va consumato prima perché i prodotti che restano fermi a lungo sono quelli più a rischio.
La piramide alimentare è una convenzione grafica molto usata per rappresentare quella che dovrebbe essere una dieta equilibrata. Essa indica per gruppi di alimenti i diversi livelli in funzione delle quantità che dovrebbero entrare nella dieta giornaliera. Partendo dal basso si trovano gli alimenti che devono costituire la componente maggiore nella dieta, sulla cima quelli da assumere con moderazione.
Un piatto di pasta può essere considerato un "piatto completo" se, come spesso succede, costituisce la base di un condimento fatto con verdure, carne, pesce o formaggio. In questo caso l´apporto nutrizionale è equilibrato: soprattutto carboidrati da parte della pasta e proteine, grassi, fibre o sali minerali da parte degli altri elementi. Se invece utilizziamo la pasta condita semplicemente, ad esempio con un po´ si salsa di pomodoro, si tratta sicuramente di un piatto molto leggero.
La pasta non può essere vista come un piatto a sé, ma va inserita in una dieta corretta ed equilibrata. Non c´è nulla che di per sé faccia ingrassare o non faccia ingrassare, e anche la pasta rientra in questo concetto. E´ naturalmente un piatto ricco di carboidrati e di conseguenza si adatta particolarmente alla dieta degli sportivi. Proprio perché appartiene alla famiglia dei piatti a base di cereali è importante consumarne in quantità corretta, secondo le indicazioni date con la "piramide alimentare" (Si veda La dieta mediterranea). La pasta fa parte, insieme ad altri prodotti a base di cereali, della base di questa piramide e quindi di quel tipo di prodotti che vanno consumati in maggior quantità nell´ambito della giornata.
Non ci sono indicazioni relative alla età in cui è consigliato mangiare pasta; e nemmeno ci sono controindicazioni circa il suo utilizzo. A seconda dei formati, e quindi soprattutto delle dimensioni, può essere consumata fino dalla più tenera età.
Su ogni prodotto appaiono tabelle nutrizionali con valori espressi per 100 gr e le stesse tabelle con i valori espressi per porzione, per i prodotti dove la porzione è definita. I valori sono frutto di analisi ed elaborazioni fatte da Barilla in adempimento alla direttiva CEE 90/496 e al DL 70/93.
La lista ingredienti riporta evidenziati gli allergeni presenti nel prodotto. Si assicuri che latte e derivati non siano riportati.
La lista ingredienti riporta evidenziati gli allergeni presenti nel prodotto. Si assicuri che latte e derivati non siano riportati.
La lista ingredienti riporta evidenziati gli allergeni presenti nel prodotto. Si assicuri che le uova non siano riportate.
La lista ingredienti riporta evidenziati gli allergeni presenti nel prodotto. Si assicuri che la frutta a guscio non sia riportata.
In cucina, per lievito si intende un qualsiasi microrganismo, o sostanza chimica, in grado di far "gonfiare" un impasto per incorporazione di bolle gassose.
Esistono due tipi principali di lieviti:
lieviti naturali: lievito di birra, lievito madre o pasta acida
lieviti chimici: cremor tartaro, bicarbonato d'ammonio o di sodio, difosfato disodico, ecc.
L'aggettivo "chimico" non ha una connotazione necessariamente negativa: ogni tipo di lievito presenta i propri vantaggi e svantaggi, che lo rendono adatto a particolari impieghi piuttosto che ad altri.
Il lievito madre necessita di una lunga lievitazione che va dalle 12 alle 24 ore, mentre il lievito di birra agisce tra 1 e 4 ore e il lievito chimico, invece, è istantaneo.
Ogni categoria di prodotti da forno ha la propria tipologia di lievitazione in funzione degli ingredienti presenti in ricetta, delle caratteristiche degli impasti, dei prodotti finiti e della tecnologia di produzione. Di seguito sono riportate le categorie di prodotti da forno di Barilla con le relative lievitazioni:
- Lievito di birra: fette biscottate, grissini e alcuni pani
- Lievito madre + lievito di birra: merende a base sfoglia e a base pane, cracker, pani croccanti e alcuni pani morbidi
- Lievito chimico: biscotti, torte, merende a base pan di spagna e pasta frolla, qualche pane croccante, qualche cereale da colazione
L'attenzione di Barilla per l'ambiente va dall'approvvigionamento della materia prima alla qualità dei prodotti immessi sul mercato. Investire in ecologia significa per un'azienda qualità totale e riduzione dei costi, a cominciare da quelli del confezionamento. Barilla ha ultimamente ridotto pesi e volumi delle confezioni: sono state migliorate molte confezioni nel 2011. Per fare un esempio è stata ottimizzata la dimensione del pacchetto di Pavesini: riducendo di 36 tonnellate il film plastico utilizzato, con una conseguente riduzione dei mezzi di trasporto del 14%. Inoltre sono state realizzate confezioni più sostenibili: la percentuale delle confezioni tecnicamente riciclabili è passata dall’85% del 2008 al 96% del 2011, di cui il 41% deriva da materiale riciclato. Abbiamo messo a punto pesatrici molto sofisticate in grado di riempire al millimetro le scatole di pasta, e ciò ha consentito di ridurre la dimensione delle confezioni, risparmiando fino al 6-8% sul packaging. Anche se la nostra è una produzione a basso impatto ambientale, abbiamo dotato i nostri stabilimenti di impianti sofisticati di depurazione delle acque reflue. Abbiamo anche installato sistemi di recupero dei calori: in pratica ricicliamo l´energia termica prodotta dal vapore nel processo di essiccazione della pasta. A tutto si aggiunge un'attenzione alla formazione ecologica. Ecologia come strumento per ridurre i costi, dunque, ma anche elemento strategico che contribuisce all´affermarsi di un'immagine positiva dell'azienda come «attore» sociale che si fa carico delle proprie responsabilità in un campo così critico e importante come quello ambientale.
In un’ottica di rispetto dell’ambiente Barilla si è concentrata in questi anni su due aspetti fondamentali:
•diminuzione delle emissioni di gas serra generate nell’intera filiera (con particolare attenzione alle emissioni di anidride carbonica CO2 – Carbon footprint –, ritenuta il maggiore responsabile del riscaldamento globale)
•minimizzazione degli impatti ambientali dei materiali da imballaggio.
Al fine di ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) Barilla ha effettuato degli studi specifici per misurare le emissioni generate nelle diverse fasi della filiera di produzione: dalla coltivazione della materie prima al consumo finale del prodotto.
Sulla base di questi dati, Barilla ha deciso di sviluppare progetti per aggiornare i disciplinari di coltivazione di grano duro, tenendo conto dell’impatto sui cambiamenti climatici, e di verificare in che modo sia possibile modificare le raccomandazioni per la cottura ottimale del prodotto.
Barilla collabora con molte associazioni di volontariato italiane e straniere fornendo prodotto per fare fronte a situazioni di disagio alimentare. Nel 2011 quasi tutti i centri produttivi hanno devoluto parte della loro produzione a sostegno di organizzazioni e attività per un totale di 4.487 tonnellate. Di queste 2.590 sono state donate a Feeding America e 1.070 tonnellate a Banco Alimentare. Il rimanente è stato devoluto ad altre associazioni, quali l’Associazione San Vincenzo o altre Caritas territoriali. Barilla interviene anche con aiuti economici a fronte di situazioni di emergenza, ma è una precisa scelta dell´azienda quella di non pubblicizzare più di tanto questi interventi, perché la solidarietà non deve essere uno strumento di marketing ma una responsabilità delle imprese.
Barilla ha realizzato diversi progetti educativi nelle comunità, in partnership con le istituzioni locali, orientati a favorire l’adozione di corretti stili di vita:
• GIOCAMPUS – un progetto diretto alla promozione di una cultura del benessere e di corretti stili di vita per i più giovani e per le loro famiglie nel territorio di Parma. Il progetto propone un articolato percorso educativo che si rivolge ai ragazzi dai 5 ai 16 anni. È sostenuto da un’alleanza pubblico-privata: il Comune di Parma, l’Università degli Studi di Parma, il Coni-Comitato Provinciale, l’Ufficio Scolastico Regionale, il Cus Parma e Barilla.
• "A MANGIAR BENE SI COMINCIA DA PICCOLINI" - un progetto educativo e di comunicazione pubblicitaria con fini informativi promosso dalla marca Piccolini di Barilla rivolto a bambini dai 3 ai 5 anni. Obiettivo del progetto è stimolare la consapevolezza dei bambini riguardo ai principi di una sana e corretta alimentazione e le regole per condividere con i grandi i momenti a tavola e in cucina.
Barilla affronta il tema della sicurezza sul lavoro agendo su tre fronti specifici:
• diagnosi della cultura di prevenzione, per capire il significato dato dai capi alla prevenzione, le cause attribuite agli infortuni, la dinamica degli infortuni, il supporto organizzativo dato alla prevenzione, la reciprocità e l’integrazione fra la prevenzione e le altre funzioni aziendali;
• formazione dei formatori, per renderli capaci di condurre efficacemente corsi sulla sicurezza agli operatori sulle più efficaci misure preventive;
• formazione agli operatori: tutti i preposti italiani sono stati coinvolti per discutere del loro ruolo attivo nel garantire che i lavoratori operino in piena sicurezza.
Tutte le materie prime utilizzate sono corredate da un certificato di conformità che attesta, con precisi risultati analitici, la corrispondenza del lotto ai requisiti fisici, chimici, microbiologici e organolettici definiti nel capitolato per la qualità delle forniture. La correttezza della dichiarazione è comunque sempre monitorata attraverso l´esecuzione delle analisi effettuate dai nostri laboratori di controllo qualità.
Tutti i prodotti del Gruppo Barilla (a marchio Barilla, Mulino Bianco, Pavesi, Voiello, Wasa, Filiz, Misko, Vesta e Yemina) non contengono ingredienti modificati geneticamente. Barilla incrocia da sempre la propria esperienza con quella dei genetisti per migliorare la qualità delle materie prime fornite dall´agricoltura. Si tratta di "aiutare" la natura nel rispetto delle leggi, dell´ambiente e - soprattutto - del Consumatore. Il miglioramento genetico, gli interventi "neutri" ed ecocompatibili sulla selezione e la coltivazione, non vanno confusi con la cosiddetta "ingegneria genetica".
Barilla si era già adeguata alla Direttiva Comunitaria sulla sicurezza alimentare ancor prima che questa fosse recepita in Italia (D.L.vo n°155 del 1997). Ogni unità produttiva e distributiva, allo scopo di garantire la sicurezza dei vari prodotti, applica un sistema di prevenzione di tutte le possibili contaminazioni del prodotto chiamato HACCP: Hazard Analysis Critical Control Point cioè analisi dei rischi e controllo dei punti critici. Inoltre Barilla possiede i manuali aziendali di G.M.P. (Good Manufacturing Practice, buone pratiche di lavorazione), consistenti in norme di buona prassi igienica che consentono, uniti al sistema HACCP, di presidiare i rischi di contaminazione con metodo, in logica globale e preventiva, al fine di garantire costantemente l´igiene e la sicurezza dei prodotti.
Sottoponiamo tutti i prodotti finiti, prima di commercializzarli, a una serie di controlli organolettici (tra cui gli assaggi), microbiologici e chimico-fisici, per verificarne qualità e sicurezza. Nel 2011 sono stati analizzati 55.000 lotti di materie prime con un indice di conformità pari al 96,4% (in miglioramento rispetto al risultato del 2010 pari al 95,8%). Inoltre sono stati sottoposti a controlli organolettici, microbiologici e chimico-fisici circa 120.000 lotti di prodotto finito con una conformità di tutti i parametri analizzati pari al 95,5%.
Barilla ha deciso di valutare forniture di energia che riducano la dipendenza da combustibili fossili. Nel 2011 Barilla ha soddisfatto tutta la domanda di energia elettrica delle fornerie del Mulino Bianco con certificati "Renewable Energy Certificate System" (RECS). Ciò ha portato a una riduzione circa del 41% delle emissioni di CO2 su prodotto finito dal 2008 nelle fornerie del Mulino Bianco.
Molte aziende, tra cui i più importanti concorrenti a livello internazionale, pubblicano bilanci di sostenibilità e sviluppano attività inerenti allo sviluppo sostenibile. Tuttavia riteniamo che alcune di loro lo facciano in modo piuttosto autoreferenziale.
Noi invece vogliamo annunciare in anticipo i fini che ci proponiamo e perseguirli dandone periodicamente conto all’opinione pubblica. Alla definizione del nostro modello di sostenibilità siamo arrivati attraverso il coinvolgimento di circa duecento persone tra colleghi, clienti, fornitori, associazioni non governative, giornalisti, associazioni scientifiche, che ci hanno dichiarato quali fossero a loro avviso le aree di impegno in cui si attendevano che Barilla assumesse un ruolo specifico e proattivo.
Questo censimento delle "aspettative" della società civile ci ha portato a lavorare su un quadro di riferimento oggettivo e razionale non fondato su nostre personali percezioni. Annualmente poi gli stakeholder sono impegnati in attività di confronto e dialogo con l’azienda.
Il percorso di sostenibilità è perfettamente integrato con le strategie della nostra impresa.
I temi della sostenibilità e responsabilità sociale sono una costante e un punto di riferimento decisionale per ogni attività aziendale.
Tutta la Barilla è coinvolta. Il Presidente, i Vice Presidenti, l’Amministratore Delegato e il top management forniscono gli indirizzi strategici e sono i garanti delle iniziative e risultati correlati.
Esiste un gruppo operativo interfunzionale di manager che implementa le attività, propone gli indicatori che misurano i progetti legati alla sostenibilità, raccoglie e gestisce le informazioni.
L’unità Sostenibilità coordina l’intero processo di gestione e rendicontazione della sostenibilità nell’ambito della Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne. Inoltre si occupa, in stretta collaborazione col gruppo operativo, delle attività di comunicazione interna ed esterna della sostenibilità.
Barilla ha incaricato un gruppo di persone (sia interne che consulenti) di fare un cosiddetto assessment delle politiche di sostenibilità della nostra impresa. Sono stati esaminati ben 480 documenti interni, pubblicazioni, bilanci, materiale video, attività comunicative, processi aziendali tutti riguardanti aspetti attinenti alla sostenibilità e responsabilità.
Il gruppo di lavoro ha poi intervistato decine di manager e collaboratori coinvolti in questi processi ricavandone informazioni oggettive. Da tutto questo materiale raccolto tra il 2007 e il 2008 in Italia e all’estero, sono stati ricavati punti di forza e aree di miglioramento. L’analisi è servita a delineare un profilo utile all’attivazione di processi volti a integrare strategia aziendale e responsabilità sociale. Business e sostenibilità non sono infatti concetti contrari. La sosteniblità, se ben compresa e inscritta nelle strategie della nostra impresa, è un’arma competitiva in più.
Un modello di responsabilità identifica le caratteristiche peculiari di una azienda in termini di responsabilità e sostenibilità. Identifica cioè le aree “critiche” nelle quali e sulle quali l’impresa si “gioca” la sua sostenibilità. Il modello di responsabilità di un’azienda è unico e specifico ed è influenzato dalla storia, dalla cultura, dai valori, dalla proprietà, dal management, dalle attività di business e dagli obiettivi di un’impresa.
I fattori o aree critiche di sostenibilità definiscono le priorità che un’azienda decide di darsi con strategie e obiettivi collegati. Sono quelli che un’azienda decide di misurare e rendicontare pubblicamente per indicare la strada e possibilmente i progressi compiuti rispetto ai temi, ma anche per riflettere sui processi interni ed esterni e capire come intervenire per migliorare.
Per Barilla sono stati individuati sette fattori critici selezionati sulla base della nostra storia, della nostra cultura, dei nostri valori, e in relazione alla visione e alla missione che ci contraddistinguono.
La selezione è avvenuta grazie ad un lavoro di assessment, un confronto e dialogo con specialisti interni e gruppi autorevoli di stakeholder e un’ulteriore selezione con il vertice aziendale.
Attraverso gli indicatori di performance (KPI), misurazioni apposite che spiegano un determinato fenomeno di cui si vuole dare conto.
Sono numeri o giudizi qualitativi che definiscono e circoscrivono l’impresa con linguaggi universalmente conosciuti nella business community, rendendo possibile un giudizio complessivo e comparativo dell’impresa che li propone.
Nella prima fase di screening Barilla ne ha individuati oltre 400 potenziali. Stiamo selezionando quelli ritenuti più qualificanti e indicativi nelle varie aree critiche per misurare il fenomeno di cui si vuole avere un monitoraggio circa i temi di sostenibilità.
Certamente il contributo del management è stato fondamentale ma a questo si è aggiunto un coinvolgimento degli stakeholder fin dall'inizio del processo. Confermiamo anche che questa modalità di consultazione proattiva e coinvolgimento è continuata nel tempo e ogni anno i nostri stakeholder sono coinvolti in un panel di consultazione sui documenti di rendicontazione sul business sostenibile prodotti dal Gruppo.
Il coinvolgimento degli stakeholder è importante perché fa assumere al processo una veste realmente vera e oggettiva. Fa uscire la nostra impresa dall’autoreferenzialità. I documenti che parlano di responsabilità sociale e sostenibilità sono spesso compilativi, narrano semplicemente alcuni risultati positivi e mirano a mascherare le problematiche vere.
La società civile ci chiede invece non solo “che cosa” facciamo ma soprattutto “come” lo facciamo.
Sempre più la Società si interroga su come le aziende si comportano e questo indipendentemente dai risultati economici che vengono colti.
Non ci si preoccupa più di quanto fatturato e utile viene generato ma se questo fatturato, questo utile è stato realizzato nel rispetto di principi etici.
I sette fattori critici di sostenibilità sono quelli più qualificanti e importanti per Barilla e sono anche fattori importanti per lo sviluppo del business della nostra impresa. Nei prossimi tre-cinque anni ci concentreremo su azioni e attività che hanno attinenza profonda e coerente con i fattori critici selezionati.
Il bilancio sociale è un documento complesso e completo che offre una panoramica totale delle attività di impresa viste con l’ottica della sostenibilità.
Ogni attività, ogni iniziativa potrà in teoria essere classificata in base all’impatto che essa eserciterà sulla società, sulle comunità, sulle persone. Saremo valutati su trasparenza, completezza, puntualità, coerenza logica.
Con il termine stakeholder si individua genericamente ogni persona che ha un potenziale o reale interesse verso le attività di un’azienda. Alcuni sono naturali interlocutori quali i clienti e consumatori finali oppure i fornitori con i quali è necessario rapportarsi con forme di relazione che vanno ben al di là dei semplici aspetti contrattuali. Si parla allora di clienti o fornitori strategici per lo sviluppo dell’azienda.
È bene, allora, che le aziende operino un processo di segmentazione dell’insieme degli stakeholder per arrivare a definire categorie precise e soprattutto criteri di relazione che consentano un rapporto pianificato nel tempo. Con gli stakeholder significativi (come ad esempio le organizzazioni dei consumatori ed il mondo del giornalismo) la nostra impresa ritiene utile instaurare relazioni trasparenti e permanenti che portino, attraverso il dialogo, a cogliere le richieste e i desideri delle persone e della società.
Sono state esaminate e valutate, secondo una certa griglia di criteri, le varie categorie di stakeholder e, con l’aiuto dei manager responsabili in ogni area rilevante, individuati quelli di maggiore interesse.
Questa ricerca ci sta aiutando moltissimo nel prendere decisioni sui nostri target principali e sulle modalità migliori per avvicinarli e dialogare in modo strutturato.
Il rapporto con gli stakeholder serve a togliere l’autoreferenzialità a comunicazioni o decisioni aziendali. Attraverso la relazione con gli stakeholder l’impresa deve dimostrare che ha colto e valutato i desideri, i bisogni, le aspirazioni delle persone e dei gruppi che le rappresentano. Il coinvolgimento consiste nel confronto di idee trasparente e costante su temi di varia natura al fine di orientare le attività dell’azienda in tema di sostenibilità.
Andando sulla pagina LAVORA CON NOI è possibile accedere direttamente ai nostri posti liberi in una determinata area geografica, location, o famiglia professionale.
15-20 minuti.
Certo, andando sulla pagina LAVORA CON NOI è possibile accedere a tutte le opportunità attuali disponibili nelle nostre location.
In seguito alla candidatura online, il recruiting manager eseguirà un esame preliminare di tutte le candidature. I candidati idonei effettueranno un colloquio telefonico, e se le loro aspettative e il loro background corrispondono ai requisiti del posto di lavoro, saranno invitati ad un colloquio personale prima con il reclutatore, poi con il/i manager che assumerà/anno, facenti parte della commissione di reclutamento per quello specifico posto libero. Ai candidati finali verrà richiesto di compilare un’autovalutazione online precedentemente al colloquio finale con i titolari dell'incarico.
L’avanzamento di carriera dipende dal merito e dalle potenzialità. Siamo impegnati a formare i nostri leader futuri attingendo ai nostri ranghi interni e crediamo fermamente nello sviluppo on the job. Attraverso la nostra rete e il nostro ciclo di talent management assicuriamo opportunità di carriera in linea con il background, la specializzazione e le aspirazioni di carriera. Offriamo percorsi verso carriere strutturate all’interno delle nostre famiglie professionali principali, credendo contemporaneamente agli spostamenti trasversali da una funzione all’altra.
Il Barilla LAB per la conoscenza e l’innovazione rappresenta la nostra università multidisciplinare del gruppo che ha l’obiettivo di affinare le capacità delle nostre persone nel cammino comune verso l’eccellenza tecnica e di leadership. Attraverso una grande varietà di programmi per lo sviluppo della leadership e di training, oltre ad iniziative mirate, sosteniamo lo sviluppo di abilità e competenze necessarie per raggiungere con successo gli obiettivi attuali e futuri.
La nostra azienda è caratterizzata da un ambiente di lavoro collaborativo, una politica a porte aperte e dall’accessibilità della sfera dirigenziale. Offriamo un’ampia gamma di diversi benefit nelle nostre location, dalla mensa aziendale, sconti nei trasporti, negozi aziendali con i vostri prodotti preferiti a prezzo ridotto e attività sociali.